8 SEMPLICI CONSIGLI PER IMPARARE UNA LINGUA STRANIERA

Imparare una lingua straniera è un’esperienza eccitante. All’inizio l’interesse è grande, ma col tempo le priorità cambiano e ti riesce sempre più difficile fare i conti con quel libro di grammatica che avresti proprio bisogno di leggere. Quello che ti serve ora è una strategia che ti aiuti a non perdere l’allenamento. La disciplina può essere d’aiuto, ma, per coloro che non posseggono tale virtù, ecco una lista di consigli più divertenti, ma ugualmente validi…

1. Ascolta la musica:Trova i testi delle canzoni nella lingua che vuoi imparare. Cerca di memorizzare le parole e canta! Questo ti aiuterà tantissimo a ricordare nuove espressioni, ma anche la grammatica. Il tuo cervello imparerà a riconoscere dei modelli linguistici che poi, durante una conversazione, ti torneranno in mente con gran facilità. E questo è utile perché ripeti, ascolti e metti in pratica, non solo le parole e la grammatica, ma anche il ritmo e il suono della lingua. Inoltre, cantando, puoi esercitarti anche nella pronuncia.

2. Leggi i fumetti:Utilissimo, specialmente se hai appena iniziato ad imparare una lingua straniera. È così che i bambini imparano e si esercitano. La tua mente memorizzerà le immagini e le assocerà ai vocaboli utilizzati. Molto più semplice del memorizzare la semplice equazione matematica “Parola 1” = “Parola straniera 2”.

3. Leggi dei libri:Leggi dei libri scritti nella lingua che vuoi imparare. Procurati un buon dizionario e appuntati le parole che non conosci mentre leggi. All’inizio sarà difficile, non pensare di poter comprendere ogni singola parola o frase. Col tempo, però, ti renderai conto che il tuo vocabolario inizierà ad arricchirsi pian piano.

4. Leggi le riviste in rete:Leggi le riviste in rete, magari un breve articolo al giorno. Puoi anche stamparlo e leggerlo prima di andare a letto. Se hai ascoltato il TG durante il giorno, potresti anche già conoscere il contesto e capire più facilmente. Oppure, se ti piace leggere i gossip, non avrai problemi a capire che Brad Pitt e Angelina nascondono qualche segreto scottante.

5. Leggi lentamente:Dai alla tua mente il tempo di creare delle immagini. Questo è uno dei motivi principali per cui è più facile imparare quando si è giovani. Più cresci e più diventa difficile per il tuo cervello creare delle immagini da associare a ciò che leggi. Con l’età si tende ad “attaccare etichette” alle “informazioni”. Fai in modo che la nuova lingua crei un mondo nuovo nella tua mente.

6. Non aver paura di commettere degli errori:Commettere degli errori rientra in ogni processo di apprendimento. Non aver paura! Non deve esserci differenza tra la fase di apprendimento (quando sei da solo col tuo dizionario) e la fase di utilizzo della lingua (in una conversazione). Non devi essere perfetto! Cerca di imparare alcune frasi da utilizzare in una conversazione: “Cosa significa X nella tua lingua?”, “Come si può esprimere X correttamente?”, “Pronuncio correttamente se dico X?”. Queste ed altre domande del genere possono aiutarti a rompere “l’imbarazzante silenzio” quando cerchi di esprimerti in una lingua straniera.

7. Guarda dei film:Con o senza sottotitoli. Cerca di trovare uno dei tuoi film preferiti nella lingua che vuoi imparare.

8. Trova un amico di penna:Trova qualcuno per imparare a vicenda. Ogni giorno, una breve conversazione attraverso un programma di messaggistica istantanea o via mail ti aiuta a tenere allenata la lingua che vuoi imparare.

IL CERVELLO E L'APPRENDIMENTO LINGUISTICO


REPUBBLICA.IT 30.07.08 - TECNOLOGIA & SCIENZA

Un gruppo di ricercatori dell'università di Chicago individuala zona da cui dipende l'apprendimento. E' il "Giro di Heschl" .


Quanto è facile imparare una lingua? Lo decide il cervello.
CHICAGO - Si chiama giro di Heschl. E' la parte del cervello che racchiude la corteccia uditiva, ossia quell'area che presiede alla percezione dei suoni. Ma dalle sue dimensioni dipende anche un'altra capacità, quella di imparare più o meno facilmente una lingua straniera. Apprendere una lingua diversa da quella natale non è solo una questione di esercizio, ma anche una derivazione di madre natura. A scoprirlo, dando così un marchio di scientificità a una credenza diffusa, sono stati i ricercatori della Northwestern University di Chicago, con uno studio pubblicato sulla rivista Cerebral Cortex. Gli scienzati hanno condotto un esperimento su 17 persone di età compresa tra i 18 e i 26 anni. Hanno misurato le dimensioni del loro giro di Heschl, attraverso una risonanza magnetica cerebrale, e su questa base sono riusciti a indovinare quali, tra di loro, avrebbero imparato più agevolmente 18 parole di una pseudo-lingua inventata. Quanto maggiore era il volume dell'area misurata, infatti, tanto più facile era per le "cavie" apprendere i nuovi vocaboli. In particolare, a fare la differenza erano le dimensioni della parte sinistra del giro, come ha dichiarato una delle autrici dello studio, Catherine Warrier.
A guidare l'equipe di ricercatori è stato il neuroscienziato Patrick Wong, professore assistente a Northwestern, che ha utilizzato un metodo già sviluppato da Virginia Penhune e Robert Zatorre, dell'Istituto Neurologico di Montreal. I partecipanti allo studio, tutti rigorosamente di madre-lingua inglese, si sono fatti misurare il giro di Heschl. Poi sono entrati in una cabina insonorizzata, dove hanno ascoltato 6 suoni di una sillaba ciscuno (pesh, dree, ner, vece, nuck e fute), risintetizzati in 3 tonalità differenti. Le pseudo-parole erano dunque 18, perché nelle lingue tonali il significato di un vocabolo cambia a seconda del tono. Le 18 pseudo-parole sono state associate ad immagini che ne rappresentavano il significato. Il suono "pesh", ad esempio, è stato collegato, a seconda delle tonalità, alle parole "bicchiere", "matita" e "tavolo". I nove partecipanti dal giro di Heschl più voluminoso hanno avuto una percentuale di riuscita del 97% nell'identificare le pseudo-parole. Gli altri 9 si sono fermati al 63%. Alcuni di loro hanno avuto bisogno di ben 18 sessioni per riconoscere i suoni. C'è dunque un nesso tra biologia e linguistica, per cui alcuni uomini sono più predisposti di altri ad apprendere una lingua straniera. In passato altri studi avevano mostrato un nesso tra capacità linguistiche e struttura del cervello, ma per la prima volta si individua la sede precisa di questo fenomeno. Tra l'altro, il fatto che questa sede sia il giro di Heschl ha sorpreso gli stessi ricercatori, perché quest'area del cervello è stata sempre associata al riconoscimento dei suoni primari - se è crescente o decrescente, da dove proviene, quanto è potente - non a una struttura complessa come il linguaggio. Anche se imparare una lingua è spesso una questione di testa, i meno dotati non si devono disperare. La costanza, l'applicazione negli studi non è inutile. E poi la ricerca degli scienziati americani serve soprattutto a loro. Perché il suo scopo è quello di "capire meglio il funzionamento del cervello, e aiutare a migliorare l'insegnamento delle lingue". Lo garantisce il dottor Wong in persona.